Abitando a Castelfranco da oltre 10 anni, non ero mai andato alla Trattoria Ravaldi.
Notando che anche su GM non era stata troppo frequentata, ho trovato l'occasione per andare e provare la cucina.
Prenoto il venerdì sera per domenica a pranzo.
Siamo in 4 con mia moglie e i miei genitori ultrasettantenni ma fortunatamente ancora in gambissima.
Il locale, dotato di un parcheggio più che sufficiente, ha l'ingresso direttamente di fronte al bancone del bar, è suddiviso in 2 sale da circa 30 coperti più un portico- veranda di cui non abbiamo usufruito visto il clima. Ci accomodiamo nella sala a sinistra del bancone, arredamento basico, pareti coperte con fotografie amatoriali di gatti.
Poche persone presenti nel locale: nella nostra sala 2 persone che avevano ormai terminato di pranzare (ore 12:45), una tavolata con bambini in veranda, altra tavolata nell'altra sala.
Dal menu sciegliamo:
1 bis con tagliatelle al ragu di prosciutto / tortelloni burro e salvia
1 bis con tagliatelle al ragu di prosciutto / tortelloni al pomodoro
3 porzioni di gnocco e tigelle, affettati, pesto stracchino.
1 patata fritta
3 dolci misti ed un gelato con frutti di bosco
2 bottiglie di acqua naturale ed una bottiglia di lambrusco Ravaldino ( vino della casa)
4 caffè e per concludere anche un nocino.
Passano pochi minuti e arrivano le tagliatelle, pasta fresca, sugo saporito ma non salato, poco pomodoro solo per colore e profumo. Le spazzoliamo al volo. Ripensandoci ora, il miglior piatto di oggi, tradizionale al massimo ma realizzato benissimo.
Il vino, in bottiglia verde scuro a con etichetta della trattoria, era decisamente secco e poco morbido al palato. Insomma sto cercando un modo gentile per dire che non mi sento di consigliarlo.
Tortelloni burro e salvia anch'essi ottimi, si sente che sono artigianali e ottimamente realizzati, ma un filo inferiori alle tagliatelle.
Se fino a questo punto i tempi erano stati corretti, dopo si sono dilatati, decisamente troppo a sensazione. Forse problemi con la cucina? Non so.
Arrivano gli affettati, pesto, stracchino ed una salsina rossa che pare quella per il bollito. Ancora un poco di attesa ed arrivano le tigelle. Piccole, un poco secchine, vuote dentro. Prosciutto e salame discreti, ciccioli e pancetta lievemente meno buoni, pesto di solo lardo (completamente bianco) con evidentissima presenza di aglio, meno il rosmarino.
Terminiamo le tigelle ed attendiamo il gnocco fritto, che non arriva. Penso di essermi dimenticato di ordinarlo e provo a sentire dalla gestione. Tutto calcolato: lo preparano espresso per farlo arrivare caldo al momento.
Gnocco eccellente, non unto, morbido, gusto quasi esente da sentori di frittura. Assieme alle tagliatelle un altro piatto da non perdere.
Col gnocco chiediamo anche un aggunta di tigelline che arrivano quasi subito, giusto per terminare il companatico in tavola.
Piatto dei dolci composto da: panna cotta, zuppa inglese, torta di mele e pallina di gelato alla crema sistemata all'interno di un pirottino e guarnita col caramello. Ottimo il gelato, da applausi ta torta di mele, nella norma la panna cotta, zuppa inglese un gradino sotto.
Caffè per chiudere il pranzo a cui aggiungo anche un nocino per cercare di aiutare la digestione vista l'abbontante libagione.
Ci alziamo da tavola che sono le 15:20.
Totale di 106 € ovvero 26.5 € a testa.
Giudizio finale, dal quale non mi posso esimere: cucina estremamente tradizionale, con eccellenze vere, tagliatelle e gnocco fritto, e altri piatti che poco si distinguono; il tutto ad un prezzo non bassissimo.
Spero di aver correttamente giustificato il numero di cappelli.
Consigliato!