Dedicato a chi, trovandosi a Venezia, non desidera essere spennato assieme a giapponesi, americani, & C mangiando schifezze assortite (tagliatelle bologna, lasagna amatriciana, pizza tuttigusti etc..)
Sembra impossibile ma vi giuro che è vero.
Sarò debitore per il resto della mia esistenza a quella santa donna di mia moglie(di ascendenza veneta per parte materna) che oltre a sopportarmi nelle quotidiane traversie, mi ha indicato questo posto. Il locale è nascosto nel senso che è situato al primo piano di una rosticceria - tavola calda senza evidenti indicazioni della sua esistenza; è ben noto ai veneziani che sono quasi unici avventori. Il locale ha almeno 70 anni di esistenza e, a memoria di mia moglie che ci andava da piccola, non è cambiato per quanto riguarda il menù e la elevata qualità delle proposte.
Si sale per una stretta scala a chiocciola situata dietro un bancone per raggiungere un ambiente luminoso, pulito, elegante nella sua semplicità composto da tre sale da pranzo. Il bagno si è rivelato sufficientemente moderno e assai pulito.
Servizio efficientissimo e gentile, nessuna fretta nello spiegare la composizione dei piatti.
Abbiamo scelto due piatti (molto abbondanti)di sarde in saor a dir poco squisite, una porzione di bigoli alla veneta (con acciuga e cipolla guarniti con prezzemolo fresco) perfettamente al dente delicati e saporiti, baccalà mantecato con la polenta eccellente (mi ha ricordato unoa strepitosa "brandade de morue" gustata anni addietro a Parigi) e, per finire, seppie al nero pure accompagnate da polenta piatto che non esito definire strepitoso e che , nonostante fossi già pieno, mi ha fatto desiderare di gustarne ancora.
Ho bevuto vino sfuso bianco consigliatomi dalla cameriera più che discreto e acqua naturale.
Due caffè ed un conto di 70 euro per l'intero pasto.
Rapporto qualità-prezzo buonissimo in assoluto, ma addirittura da fantascienza per la città di Venezia.
Imperdibile!!!
[gi]
15/02/2008