Il caffè deve essere un piacere sia per il corpo che per l'anima.
Assaporare un buon caffè pregiato, può trasformarsi in una vera e propria esperienza di gusto raffinata da condividere in una atmosfera calda e accogliente, o da dedicare totalmente a se stessi, per un momento di completo benessere. Questo è quello che cercavo in una fredda mattinata girando per le vie di Modena.
Entrando, noto subito una strana atmosfera, non è esattamente quello che stavo cercando, il freddo deve essersi impadronito anche delle persone all'interno, ma ormai seduto decido di rimanere anche solo per pochi minuti, tanto non ci sarà molto da aspettare e poi ho sempre sentito dire che fanno un buon caffè.
Sono preoccupato, l'attesa si fa lunga, va a finire che arriverà freddo in una tazzina fredda penso.
Infatti arriva in tazzina fredda, caffè appena tiepido, ristrettissimo (appena mezzo cucchiaino messo in verticale). Non ho chiesto un caffè ristretto, non mi piace. Lo zucchero non si ferma in superficie sulla crema, scende subito: sicuramente sarà una ciofeca, infatti lo è.
Non finisco di berlo, cerco con lo sguardo chi mi ha servito ma invano. Mi alzo, pago 1,50€ ed esco.
A mio avviso un buon caffè dovrebbe essere: nero come il diavolo, caldo come l'inferno, e dolce come un bacio; anche se c'è chi lo preferisce amaro. Questo non era nulla.
Sarebbe zero, ma anche uno non cambia di molto la valutazione.
Poteva andare meglio..
[Funghetta]
18/12/2010